PASSEGGIATE NELLA LUCCHESIA

Lucca, città delle cento chiese … Una seconda Firenze, ricchissima di preziose opere d’arte, una capitale del damasco e della seta che, dopo tanti secoli, rivela ancora tutto il suo fascino e la sua eleganza. Si entra attraverso le sue poderose mura rinascimentali (tra le più belle ed integre d’Italia) che coi loro 6 milioni di mattoni non furono mai utilizzate per difenderla dai nemici, tranne uno: il Serchio che cercò di inondarla con una sua memorabile piena, avvenuta ai tempi di Napoleone.
Passeggiare per Lucca è davvero una sorpresa continua. Iniziando da via Fillungo, il corso principale, si intuisce subito che in questa città non ci sono mai state distruzioni radicali; piuttosto nel rifare e ammodernare si salvava sempre ciò che poteva essere utilizzato dei vecchi edifici. Saggia mentalità… Ancora oggi tutto si presenta in modo equilibrato e naturale: edifici del Duecento inglobati in moderni palazzi rinascimentali, le possenti arcate dell’antico anfiteatro romano che rivivono nelle successive case torri; ogni tanto una trifora gotica che appare sulla facciata di un palazzo settecentesco.
Meravigliosamente belle le Torri di Lucca, antica testimonianza dello status dei loro proprietari, come i Guinigi che si arrogarono il diritto di diventare Signori anche se Lucca di fatto vantava lo stato di Repubblica. Quando al potente Paolo Guinigi morì la giovane e bellissima moglie, il potente signore interpellò Jacopo della Quercia per scolpire un sarcofago monumentale alla sua amata.

Oggi entri nella cattedrale di San Martino per godere ancora di tanta soave bellezza: eccola ancora lì Ilaria, dopo secoli fissata per sempre nella sua soave compostezza che trasmette un’incredibile sensazione di calma e serenità; pare che dorma e i suoi nobili lineamenti ispirano una soave contemplazione, in pieno contrasto con il suo stato di morte…
Passeggiando per le strade osservo che le facciate delle chiese mostrano disegni stupendi: animali, fiori, arabeschi…in realtà sono gli stessi disegni delle stoffe che si trovavano sui banchi del mercato; le chiese diventano quindi il manifesto delle attività commerciali della città, eccezionale espediente di marketing ante litteram!
Dormo con il mio gruppo a Viareggio in una bellissima struttura alberghiera che tanto richiama la bell’epoque. Il mattino seguente, passeggio sul mare in tempesta per respirare l’aria fresca di una mattinata ventosa. Si parte quindi per Camaiore dove, nella Badia romanica, dedico ai miei 35 amici una mattinata organistica.

Tutti attorno al grande organo Mascioni (copia di uno strumento barocco tedesco), per vedere da vicino come funziona questo meraviglioso strumento, una vera e propria macchina musicale.

Introduco una incredibile e originalissima storia : quella del giovane Johann Sebastian Bach che, per accontentare le smanie musicali del nipotino del suo datore di lavoro, il duca di Weimar, iniziò a trascrivere per organo i bellissimi concerti italiani di Antonio Vivaldi per violino e orchestra. Così, il giovane duca che era molto malato (e che sarebbe di lì a poco morto di tisi) ebbe modo di ascoltare un po’ di musica italiana tra le volte della cappella ducale del suo castello, provando un incredibile sollievo dalla musica del grande organista tedesco ed sognando quanto bello fosse il nostro paese.
La bellezza di questi itinerari è anche arricchita dall’esaltazione del gusto. Pranziamo in una trattoria lucchese e assaggiamo i celebri “tordelli”, ravioli di pasta all’uovo ripieni di carne. Le note speziate della noce moscata si fondono con il retrogusto forte e deciso del rosmarino: una vera delizia per il palato!
Dopo pochi minuti di pullman ci troviamo davanti alla cancellata maestosa di Marlia Reale, la villa estiva di Elisa Baciocchi Bonaparte, sorella di Napoleone e Principessa di Lucca e Piombino. E’ un luogo incantato, uno dei più bei giardini d’Europa, coi suoi 13 ettari di patrimonio boschivo. Questo luogo è stupendo per vari motivi, tra cui la possibilità di vedere giardini di vari stili ed epoche sapientemente accostati tra loro. E ci immaginiamo Elisa che percorreva questi viali pensando a quali altri lavori doveva intraprendere per dimostrarsi la migliore e la più saggia delle sorelle Bonaparte; lei che aveva studiato come potenziare l’estrazione del marmo di Carrara, invitando il celebre Antonio Canova a trarne effigi meravigliose per esaltare i membri della sua famiglia. Ecco che oggi in tanti palazzi italiani e stranieri vediamo Elisa nei panni di Minerva, Paolina in quelli di Venere, Napoleone in quelli di Marte e la grande madama Letizia (madre di tutti loro) in quelli di Agrippina, o di Giunone. E mentre i Bonaparte diventavano immortali grazie alle sculture del grande artista neoclassico, Napoleone perdeva a Waterloo ed Elisa lasciava la sua villa incantata per sempre andando in esilio …
Si torna a casa con gli occhi pieni di tanta bellezza e tante emozioni. Al prossimo tour!

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