STORIE DA UN’ERUZIONE

Pompei evoca sempre una sensazione magica, di incredibile fascino; una sensazione che non si cura del trascorrere del tempo e che si mantiene intatta da oltre 250 anni, dal momento della sua incredibile scoperta (che avvenne durante il regno di Carlo Borbone), arrivando ai giorni nostri.

La stessa curiosità e commozione che animava i visitatori del settecentesco Grand Tour ci coinvolge ancora; forse perchè nell’osservare i calchi in gesso delle vittime noi tutti riconosciamo i nostri lontani primogenitori che l’eruzione del 79 ha ucciso con tanta inaspettata violenza. Forse perchè in questa città, a differenza degli altri siti archeologici di tutto il mondo, il concetto di “antichità” è fortemente riportato alla nostra attuale dimensione umana.
Mentre passeggio con il mio gruppo, racconto la quotidianità della vita che qui scorreva tranquilla. I ricchi oziavano nelle loro ville lussuose e nelle terme, mentre gli schiavi lavoravano duramente nella penombra e in silenzio… Ecco che scopriamo l’antico forno dove, nella seconda metà del Settecento, venne trovato il pane ancora intatto! Era bruciato ma si era conservato perfettamente nella sua forma originale con tanto di sigillo del panettiere.

E’ incredibile osservare la perfezione assoluta della gioielleria ritrovata a Ercolano: cercando la salvezza verso il mare, le ricche matrone fuggivano dalle loro case portandosi dietro gli splendidi bracciali serpentiformi, gli anelli preziosi e le lunghe catene d’oro che si intrecciavano sul seno.

Ma le barche non arrivarono mai e, durante la notte, le oltre trecento vittime che attendevano sulla spiaggia furono folgorate dalle colate piroclastiche del killer silenzioso… I gioielli sono solo alcune delle testimonianze di questa tragedia. Molto più commovente è sicuramente il ritrovamento del set del chirurgo, anch’esso ritrovato sulla spiaggia di Ercolano: si tratta di alcuni bisturi eccezionalmente simili a quelli usati oggi dalla chirurgia moderna. Sicuramente il suo proprietario se li era portati dietro per curare qualche ferito.

Pompei racconta tantissimo. Sconvolge perchè ci mostra crudelmente i nostri vizi, le nostre paure, le nostre ingiustizie; sono ancora uguali anche se sono passati 2000 anni… Degli uomini comuni di Atene e Roma non rimane più traccia materiale.

Li possiamo solo ricordare attraverso il frutto della loro fatica silenziosa: il Partenone e il Colosseo parlano per loro perchè sono superstiti al trascorrere dei secoli. Ma non è così per Pompei: in questa città noi ritroviamo la materialità tangibile dei suoi abitanti. Nei calchi rivediamo le forme di coloro che costruirono, abitarono e usufruirono della città fino a quando il vulcano concesse loro vita, gioie e lavoro.

Usciamo quasi in religioso silenzio. Siamo stanchi ma veramente coinvolti da forti emozioni. Un po’ di immaginazione ci ha aiutati a far rivivere quelle immote forme…  Napoli offre tanto, anzi tantissimo.

Torniamo nel nostro bellissimo hotel e ci aspetta una cena di delizie partenopee… Anche il tempo ci ha graziati in questo weekend. Malgrado in tutta Italia piovesse, a Pompei c’era il sole! Incredibile…questo valore aggiunto ci ha emozionati; come se anche la magica luce che ci ha accompagnati durante la visita fosse un servizio di eccellenza di questo magnifico tour…

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